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SIAMO TORNATI ALL'ABORTO ''FAI DA TE''

Il Ministro della Salute, Speranza, ha consentito la somministrazione della pillola abortiva RU486 in day hospital: praticamente, dopo la somministrazione della pillola in ospedale, obbliga le gestanti a tornare a casa per la fase dell'espulsione del feto ed eventualmente di ripresentarsi in ospedale, dopo qualche giorno, per controllare se ... "tutto è a posto".

Il Comitato Progetto Uomo inorridisce di fronte a questo ennesimo tentativo di banalizzare l'aborto come se si trattasse di liberarsi di un mal di denti e di utilizzare il denaro pubblico (e anche il nostro) per perpetrare una triplice violenza.


Si tratta, infatti, di rendere ancor più diffusa l'uccisione di un essere umano che può essere eseguita fino a 9 settimane di vita.

Sì tratta di mettere in pericolo la salute fisica e psichica della madre, abbandonata a se stessa, lasciata in solitudine ad affrontare nel bagno di casa la fase dell'espulsione del bambino, con il rischio di incorrere in gravi emorragie senza che si possa subito intervenire con un'assistenza adeguata.

Si tratta di compiere un gesto politico teso a banalizzare un atto, quello dell'aborto, che al contrario lo Stato dovrebbe avere a cuore di combattere con una politica di prevenzione dell'aborto e di sostegno alla maternità.


L'aborto va sicuramente evitato. La gravidanza non è una malattia che ti capita. Una politica contro la vita umana non fa il bene del popolo e merita di essere sfiduciata dal popolo.

Bisceglie, li 14 agosto 2020

Il DIRETTIVO del Comitato Progetto Uomo